La Lidl fa sparire la croce dalla pubblicità. E i cattolici gliela erigono di fronte!

La catena di supermercati tedeschi ci ricasca. Ma in Ungheria è scattata una protesta davvero singolare

La Lidl ci ricasca. Per la terza volta in pochi mesi. Ancora un episodio di vera e propria cristianofobia. Italia, Belgio e ora Ungheria.

Una croce di tre metri per protesta

La catena tedesca di supermercati deve avercela contro il simbolo della croce. Anche in Ungheria si è ripetuto il “rito” di cancellare le croci dalle foto di alcune chiese utilizzate nella pubblicità dei prodotti e dei negozi.
Per reazione i cattolici di Csepel, nel XXI circondario di Budapest hanno disegnato delle croci con i lumini per terra e poi sono arrivati ad erigere una croce in pietra di almeno tre metri proprio di fronte alla Lidl.

Lo “sfregio” di Santorini

Ma perché queste scelte di marketing che censurano l’identità cristiana d’Europa? Come ricorda Il Giornale (9 dicembre) Lidl aveva iniziato “sfregiando” le chiese greche dell’isola di Santorini in Grecia: per pubblicizzare la confezione di uno yogurt greco, dalle cupole blu di Santorini era stata cancellata al computer l’inconfondibile croce ortodossa.
Lidl, senza scomporsi, si giustificò spiegando che la politica aziendale evita di utilizzare simboli religiosi per non escludere alcuna credenza religiosa: «Siamo un’impresa che rispetta la diversità e questo desiderio è alla base della scelta adottata per questo imballaggio» (Il Giornale, 9 settembre).

La “svista” di Dolceacqua

Quindi era stata la volta dell’Italia, dove dalla foto di Dolceacqua, un paese ligure utilizzato a scopi pubblicitari, erano sparite le croci dalle facciate delle chiese, anche se in quest’ultimo caso le croci erano state ricollocate al proprio posto con tante scuse (ma solo dopo lo scoppio del caso mediatico).
La giustificazione della Lidl fu allora alquanto grottesca. «L’immagine di Dolceacqua è stata acquistata da un database fotografico, stampata e affissa in punto vendita. Non ci siamo accorti che l’immagine acquistata non presentava le croci – affermano in una nota – Nessuna strategia di marketing quindi, ma una semplice svista di cui ci scusiamo sia con i nostri clienti che con gli abitanti di Dolceacqua. Come già comunicato al sindaco, l’immagine verrà rimossa e sostituita immediatamente» (Il Giornale, 11 ottobre).

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